SABATO 2 APRILE ORE 19:00 – “DIALOGHI SU CARAVAGGIO”

LA PINACOTECA ESPONE I SUOI TESORI PER LE GIORNATE FAI DI PRIMAVERA
Il 26 e 27 marzo, in occasione della trentesima edizione delle Giornate FAI di Primavera, presso la Sala Ceci della Pinacoteca Civica ( orario 11-19) saranno esposte dieci miniature del pittore ascolano Piersante Cicala, restaurate presso il laboratorio degli Uffizi, che riproducono varie specie di uccelli del nostro territorio. Un’occasione speciale proposta dai Musei Civici di Ascoli Piceno per far conoscere il ricchissimo patrimonio grafico della Pinacoteca.
Ancora nel 1989 Laura Teza, in uno studio dedicato alla natura morta nelle Marche, poneva Pier Sante Cicala in un paragrafo sugli artisti citati dalle fonti, ma senza opere note. Le poche notizie biografiche che abbiamo su di lui derivano da guide e studiosi ascolani che lo dicono nato nel 1664 da una facoltosa famiglia e lo segnalano come “buon architetto civile e militare” (Cantalamessa Carboni, 1830, p.226), impegnato insieme ad altri colleghi nella costruzione della chiesa di San Filippo. Passò poi alla scuola di Ludovico Trasi, dedicandosi soprattutto alla pittura di paesaggio, quindi “si diede ancora a miniare sulle pergamene frutti, e rametti di alberi con uccelli: e saran forse quelle che si veggono nelle nobili case di Ascoli e delle quali si crede incerto l’autore”(Orsini, 1790, pp.237-238). Nel 1991, Gerardo Casale pubblicava una miniatura raffigurante un cardellino ed uno scricciolo, appartenente ad una collezione privata milanese, firmata per esteso dall’artista ascolano e nel 1995 Stefano Papetti rinveniva fra i disegni conservati presso la Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno tre fogli riuniti su un unico controfondo recanti la firma del Cicala. Sulla base di queste opere certamente a lui riferibili, è stato possibile ampliare notevolmente il catalogo delle miniature realizzate dall’artista ascolano ed in particolare riferire con certezza alla sua mano dieci disegni eseguiti a tempera su pergamena della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno che negli inventari della collezione erano invece stati attribuiti senza fondamento alla celeberrima pittrice Giovanna Garzoni (Ascoli Piceno, 1600-1670). Le composizioni raffigurano vari tipologie di uccelli tipici del territorio piceno- frosoni, cardellini, merli, tordi ed upupe- appollaiati sui rami contorti di alberi ed il Cicala si rivela artista dotato di buone capacità disegnative e soprattutto interessato a raffigurazioni di tipo naturalistico realizzate con una sapiente tecnica pittorica che gli consente di ottenere raffinati effetti coloristici e chiaroscurali. Partecipe dell’interesse scientifico che ha animato nel Seicento la produzione di opere legate a soggetti del mondo animale e vegetale, Pier Sante Cicale dimostra di conoscere le miniature di analogo soggetto eseguite dalla Garzoni soprattutto durante il suo soggiorno fiorentino, ma certamente non riesce ad eguagliare la raffinatissima tecnica esecutiva che rese celebre in tutta Europa la sua concittadina: alla stesura del colore caratterizzata da una sofistica tecnica pointilliste tipica delle opere della Garzoni, il Cicala sostituisce una resa a pittorica ottenuta con pennellate più distese, alternando agli elementi di contorno eseguiti con colori molto diluiti una più precisa definizione del piumaggio dei volatili. Come nota Casale, nell’impossibilità di realizzare delle immagini degli uccelli mentre erano in volo, anche il Cicala, come la maggior parte degli illustratori scientifici del Seicento, raffigura i volatili immobili, di profilo con l’occhio fisso e spento: segno inequivocabile che il pittore riproducesse un uccello non vivo, forse impagliato.
Le miniature della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, che presentavano vari danni ai supporti dovuti all’umidità e piccole cadute di colore, sono state oggetto di un impegnativo e complesso intervento di restauro realizzato a Firenze presso lo studio di Sergio Boni, con la collaborazione del restauratore della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno Francesco Maggiori, che ha provveduto anche alla realizzazione delle cartelle in cartone acid free destinate ad accogliere i fogli, al fine di garantirne una migliore conservazione nel corso del tempo.
Stefano Papetti
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