La Sala Fior di Vita della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno prende il nome da una scultura in marmo di Cesare Reduzzi (Torino, 1857 – ivi, 1912), che raffigura un nudo femminile dalla posa sensuosa ed estenuata, opera non priva di una certa finezza formale, giocando molto sul contrasto tra la pelle levigata della fanciulla e il basamento scabro ed essenziale, mentre il punto di raccordo è costituito dalle ciocche dei capelli che s’inanellano quasi come un vegetale.
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