IL SAN FRANCESCO DI TIZIANO AL PALAZZO REALE DI MILANO

In occasione della mostra “I Santi d’Italia” allestita a Milano presso il Palazzo Reale, l’arrivo della tela di Tiziano della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno ha mobilitato tecnici e stampa specializzata: per l’opera più importante dell’intera rassegna, che il giorno 25 marzo sarà visitata dal Santo Padre, sono stati realizzati servizi giornalistici sulle più importanti testate nazionali e si è trattato di una importante promozione per la città di Ascoli e per i suoi musei. Il rientro del dipinto è previsto per il 25 giugno prossimo.
facebook_1490297118948

Immagine

Immagine 001

Quotidiano La Stampa del 22/03/2017

Pubblicità

ANCHE LA PINACOTECA IN PIAZZA DEL POPOLO PER IL CARNEVALE ASCOLANO

20170228_163014-1

In occasione  del carnevale ascolano appena trascorso, i numerosi turisti venuti ad Ascoli Piceno hanno potuto ammirare una delle sale della Pinacoteca Civica, la sala del pastorello, che per l’occasione era stata temporaneamente trasferita… in Piazza del Popolo: la scultura di Belliazzi che da il nome al locale era infatti interpretata da un personaggio mascherato che lamentava il disagio procurato dalle continue visite e dialogava con i busti presenti nella sala, dando vita a piacevoli siparietti con il concorso del pubblico. Non mancava anche il direttore della Pinacoteca che ne illustrava le bellezze. Speriamo che quanti hanno ammirato in occasione del carnevale alcune opere dei nostri musei, siano invogliati a visitarli dal vivo per conoscere gli originali!

20170228_162809-3

Musei Fuori Luogo. La visita del 26 febbraio

Nell’ambito della iniziativa Musei… Fuoriluogo organizzata dai gestori dei Musei Civici di Ascoli Piceno con la Coop Adriatica, domenica 26 febbraio più di ottanta visitatori hanno seguito una affascinante itinerario attraverso i capolavori della Pinacoteca dedicato alla moda maschile e femminile nella pittura medievale e rinascimentale: la visita è stata arricchita dalla presentazione di due raffinati costumi che riproducono quello indossato dalla Maddalena nel Polittico dipinto da Carlo Crivelli per la chiesa di San Francesco a Montefiore dell’ Aso e quello di sant’Orsola nel Polittico della Cattedrale di Ascoli Piceno eseguito dal pittore veneziano nel 1473.
I due abiti riproducono assai fedelmente i modelli dipinti con estrema attenzione sartoriale dal Crivelli, evidenziando la preziosità delle stoffe e dei ricami in filo d’oro e perle che completano i vestiti che ogni anno sfilano in occasione della Quintana nel gruppo comunale: per i visitatori si è trattato di un affascinante tuffo nel passato che ha consentito loro di riflettere sulla importanza che la moda, con tutte le attività ad essa collegate, ha avuto nell’economia italiana tra Medioevo e Rinascimento: le riproduzione degli abiti di Crivelli, indossati da Francesca e Laura Vitelli, hanno poi permesso di valutare meglio l’impegno profuso dai sarti del passato nella realizzazione di vesti destinate ad occasioni di particolare importanza.

UN FINE SETTIMANA ALL’INSEGNA DELL’ARTE

Nei giorni di sabato 11 e di domenica 12, dopo un lungo periodo di scarso afflusso alle strutture museali comunali, numerosi turisti provenienti soprattutto dal nord della Marche hanno visitato la Pinacoteca e gli altri musei cittadini: molti di loro hanno sottolineato che la scelta di venire ad Ascoli Piceno era stata determinata dall’aver veduto i servizi dedicati alla città di Ascoli , ai musei e alle sue chiese non danneggiate dal sisma trasmessi dal Tg itinerante, curati dalla giornalista Rai Barbara Marini. Trasmettere l’immagine di una città che, sebbene si trovi al centro della vasta area interessata dai recenti eventi tellurici, consenta comunque di visitare i musei comunali, alcune chiese aperte e messe in sicurezza e le sue piazze storiche si conferma come l’unica strada percorribile per non disperdere il credito presso il turismo culturale che Ascoli Piceno si è guadagnata nel corso degli ultimi anni e per non arrecare troppi danni a tutto l’indotto  legato all’accoglienza che ruota intorno al settore turistico.

ascoli-piceno-museo-dellarte-ceramica-sala-dellistoriato-castellano-1

6-sala-del-piviale

COMUNICATO STAMPA MUSEI CIVICI DI ASCOLI PICENO 5-8 GENNAIO

I Musei Civici di Ascoli Piceno chiudono le feste in “bellezza” con due eventi per il fine settimana dedicati a grandi e piccini che avranno l’occasione di conoscere i musei cittadini e approfondire l’arte del territorio.  Giovedì 5 gennaio alle ore 16,30 presso la Galleria d’Arte Contemporanea “O. Licini”, i bambini dai 4 ai 10 anni potranno partecipare al laboratorio Aspettando la Befana tra i cieli della fantasia; una divertente visita alla scoperta dell’arte del maestro Osvaldo Licini con laboratorio creativo di realizzazione di una calza ad arte, ispirata ai personaggi fantastici che animano i cieli dipinti dall’artista per aspettare isieme  l’arrivo della Befana che porterà a tutti doni e dolcetti!
Il costo dell’attività è di euro 6,00 a bambino.

Domenica 8 gennaio invece, anche i Musei Civici di Ascoli Piceno partecipano alla IV edizione di GRAND TOUR CULTURA “I paesaggi culturali fra quotidianità, socialità e calamità. Recuperare  la memoria per ricostruire il futuro” con una visita guidata ad Ascoli Piceno legata al tema delle calamità e dell’arte nel corso del Medioevo e del Rinascimento. La visita interesserà la pittura e l’architettura cittadina a partire dalla Pinacoteca Civica con i suoi capolavori d’arte gotica e rinascimentale che hanno per soggetto i santi protettori delle calamità, tra cui i bellissimi affreschi devozionali provenienti da Santa Maria della Carità, alle principali piazze cittadine, teatro della vita sociale ascolana e custodi di secolare bellezza per ammirare il fascino delle monumentali architetture, dalla Chiesa di San Francesco a quella di San Pietro Martire. L’appuntamento con “AscoliMuseinTour: calamità e arte,la rinascita di Ascoli tra ‘300 e ‘400″ è in Pinacoteca Civica alle ore 11.00; il costo € 10,00 a persona comprensive del biglietto d’ingresso ridotto.

Per entrambi gli eventi la prenotazione obbligatoria.
Per informazioni e prenotazioni: 333 3276129  www.ascolimusei.it

LE TOMBOLE DEI MUSEI CIVICI. UN MODO NUOVO PER VIVERE IL NATALE A CONTATTO CON L’ARTE

Come è consuetudine ormai da vari anni, i Musei Civici in occasione delle feste natalizie hanno organizzato due pomeriggi di festa dedicati agli adulti ed ai numerosi bambini che seguono le iniziative proposte dai gestori delle sedi museali. Il 28 si è svolta presso la Sala Cola la estrazione della tombola destinata agli adulti che, dopo aver seguito una riflessione sull’opera di Cola dell’Amatrice tenuta dal prof. Papetti, hanno dovuto esprimere la loro conoscenza dell’opera dell’artista rinascimentale rispondendo ad alcune domande che consentivano la vincita dei premi in palio.
Vincitrice della tombola è stata una coppia di giovani professionisti residenti a Lecce che hanno promesso di tornare ad Ascoli il prossimo 24 marzo per partecipare alla serata evento che si svolgerà presso la Pinacoteca Civica per la quale hanno vinto due ingressi gratuiti: agli altri partecipanti sono andati in premio una ceramica artistica della bottega Biancucci, dipinti, libri e buoni di ingresso alle mostre in corso nella nostra regione. Le telecamere di Rai 3 hanno ripreso l’evento che è stato mandato in onda al telegiornale delle ore 14 il giorno 29.
Nel pomeriggio del 29 si è invece svolta la tombola riservata ai bambini che, dopo aver visitato la Pinacoteca Civica accompagnati dalle operatrici, hanno partecipato alla estrazione dei numeri condotta da Babbo Natale il quale  è stato affiancato dal sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, che  non ha mancato di rivolgere ai bimbi ed ai loro genitori gli auguri per un sereno 2017.

IL 26 DICEMBRE UN ITINERARIO ALLA SCOPERTA DEI LUOGHI DI SANT’EMIDIO

 img153
Il 26 dicembre alle ore 11 parte dalla Pinacoteca Civica un affascinante itinerario storico, artistico e devozionale dedicato a Sant’Emidio vescovo e patrono di Ascoli Piceno, protettore dai terremoti: proprio per questo motivo il santo, originario della città di Treviri, è stato invocato nel corso dei secoli in tutto il mondo e varie città lo hanno proclamato loro compatrono, come Napoli, dove un meraviglioso busto reliquiario settecentesco realizzato dall’orafo Nicola Fumo è esposto nella Cappella di San Gennaro. In Pinacoteca si conservano molte testimonianze del fiorire del culto emidiano ad Ascoli, a partire dall’affresco quattrocentesco strappato dalla parete di un locale annesso alla confraternita della Scopa, dove trascorrevano la loro ultima notte i condannati a morte: al Settecento risalgono invece il modello in cera di Lazzaro Giosafatti per la scultura marmorea conservata nella cripta della Cattedrale raffigurante Sant’Emidio che battezza Polisia e la raffinata tela del pesarese Pietro Tedeschi che mostra il santo nell’atto di sostenere degli edifici pericolanti. Il percorso si snoda poi verso Porta Cappuccina per ammirare il lavatoio costruito nel luogo in cui rotolò la testa del santo dopo la sua decapitazione ed il tempietto di Sant’Emidio Rosso, all’interno del quale si conserva la pietra sulla quale Emidio poggiò il capo nel momento del martirio: una leggenda vuole che il masso torni a rosseggiare quando la città di Ascoli è minacciata da qualche calamità.

 

DAL MUSEO DEL LOUVRE UNA CONFERMA PER UN DIPINTO DELLA PINACOTECA DI ASCOLI PICENO

Grazie agli studi dell’esperta benso1Federica Mancini, del Dipartimento di Arti Grafiche del Museo del Louvre di Parigi, è stato risolto un caso riguardante una tela risalente al XVII secolo raffigurante San Rocco con il Bambino, pervenuta presso la Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno con il legato del prof. Antonio Ceci (1920). Relegata per molti anni nei depositi del museo, l’opera in questione venne fatta restaurare da Stefano Papetti per essere esposta ad una importante mostra dedicata a San Cristoforo organizzata nel 2001 dalla Regione Marche presso la Pinacoteca Civica di Jesi e successivamente, in occasione del recente riallestimento del II piano della Galleria, è permanentemente esposta nel Salone dedicato ai Giosafatti. Lo stile del dipinto ha indotto la studiosa francese ad attribuirlo al pittore ligure Giulio Benso, nato in provincia di Imperia nel 1592 e scomparso nel 1668: egli ebbe l’opportunità di compiere la propria formazione artistica grazie alla protezione di un importante mecenate genovese, Giovanni Carlo Doria, che, oltre ad ospitarlo nelle proprie residenze di Genova, gli permise di frequentare l’Accademia del Nudo e lo raccomandò alla scuola di Giovanni Battista Paggi.
La sua fama si diffuse rapidamente all’estero dove ebbe occasione di recarsi a Cagnes sur Mer per decorare una sala di Palazzo Grimaldi ma anche di inviare numerose tele di suo pugno nella Germania del sud alla Abbazia di Weingardener.
Negli anni ’40 del Seicento Giulio Benso realizzò il suo capolavoro, gli affreschi del presbiterio e dell’abside della chiesa dell’Annunziata del Vastato a Genova nei quali manifesta la sua attenzione per gli elaborati scorci prospettici.
La tela di Ascoli Piceno, nella resa articolata del santo piegato dal peso del Bambino, mostra evidenti analogie con una composizione raffigurante la Cacciata dei mercanti dal Tempio in collezione privata, recentemente esposta a Genova in una mostra dedicata alla pittura ligure del Seicento curata da Ezia Gavazza.
Numerose sono le opere genovesi presenti nelle collezioni pubbliche di Ascoli Piceno grazie al munifico lascito del prof. Antonio Ceci che per dieci anni esercitò la sua attività di chirurgo presso l’Università di Genova, città nella quale ebbe modo di incrementare la sua raccolta acquistando numerose tele seicentesche dai discendenti delle più illustri famiglie del patriziato ligure: si spiega così la ragione per la quale nelle sale della Pinacoteca di Ascoli Piceno si può ammirare la più importante selezione di dipinti liguri fuori dal contesto genovese, che conta capolavori di Orazio De Ferrari, Domenico Piola, Alessandro Magnasco, Bernardo Strozzi, Domenico Fiasella, Valerio Castello e Vincenzo Malò ai quali si aggiunge ora il ritrovato dipinto di Giulio Benso.